Creonte verso Antigone: cosa ci insegna

Lo scorso 23 marzo, alle ore 19, si è tenuta una bella presentazione del libro “Insegna Creonte” scritto da Luciano Violante. Ne hanno parlato insieme l’Autore ed il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, stimolati dalle domande di Francesco Caroli. Il sottotitolo del libro aiuta molto ad intuirne i contenuti: “Tre errori nell’esercizio del potere. Quando il leader diventa prigioniero della propria arroganza”. E quali sono questi errori?

Aprire un conflitto che non si è capaci di governare, sopravvalutare le proprie capacità ed essere arroganti.

Un brevissimo ritratto di Luciano Violante: già professore di Diritto e procedura penale, magistrato e parlamentare, presidente della commissione antimafia (1992-1994) e presidente della Camera dei deputati (1996-2001), attuale presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine. Ma il “chi è” Violante lo descrive magistralmente il presidente Bonaccini nel corso dell’incontro raccontando un aneddoto. Era il 1993, e Bonaccini era segretario provinciale della sinistra giovanile di Modena, e come tale doveva introdurre una manifestazione dell’allora Pds a Modena sul referendum elettorale, manifestazione che sarebbe stata conclusa da un intervento di Violante

La sera prima era chiuso nella sua stanzetta (giovanissimo, viveva con i genitori) a scrivere l’intervento e all’improvviso suonò il telefono: arriva la mamma a dirgli di venire a rispondere perché c’era Violante in linea. Lui va al telefono, piuttosto incredulo visto che Violante, già allora illustre deputato, era anche il presidente della commissione antimafia: quindi un personaggio politico di peso.

Al telefono era davvero Violante che con grande “umiltà” (come la definisce lo stesso Bonaccini) si mette a disposizione del “giovane Bonaccini” per dare un’occhiata e “qualche dritta” all’intervento che stava preparando per la serata successiva, quella della manifestazione. Bonaccini invia il suo intervento a Violante e la mattina dopo riceve una nuova telefonata. Era Violante che gli dice dove “secondo lui, ma attenzione poi fai come meglio credi visto che l’intervento è il tuo,” andava corretto o migliorato l’intervento. Ecco, un “importante politico” che si rivolge al “giovane politico” per aiutarlo nel momento del suo primo incarico importante: parlare davanti ad un migliaio di persone (a quei tempi le manifestazioni politiche erano affollate). “Un gesto molto bello e che dice molte più cose dei tanti dibattiti che facciamo”, conclude Bonaccini.

Ho voluto riportare questa piccola parte della serata del 23 marzo perché dà effettivamente la dimensione di come sia cambiato il “far politica” in questi ultimi 30 anni. Cito infine un passaggio che fa Violante sulla necessità di una Democrazia decidente: cita gli esempi di Germania ed Italia. Due Paesi accomunati dall’aver vissuto entrambi sotto una terribile dittatura, aver scatenato una guerra ed averla persa. Eppure ripartono nel dopo guerra con due sistemi Costituzionali completamente diversi, col risultato che in Germania c’è una grande stabilità di governo mentre in Italia l’instabilità dei governi regna sovrana dal dopo guerra ad oggi. Come mai?

Non vado oltre invitandovi ad ascoltare la registrazione dell’evento a questo link: https://www.facebook.com/116342600281499/videos/759866094958917

Ed in conclusione vi riporto un passaggio del libro: “La politica non è una carriera, ci dicevamo spesso; è una professione: occorre essere preparati, studiare in continuazione, parlare solo se si conosce il problema. E poi bisogna essere liberi, avere un mestiere, non dipendere dalla politica per vivere; poter dire, quando viene il momento, grazie basta così; non mi sento più libero.” (cit. da Insegna Creonte, pag. 151) Leggete il libro: lo merita davvero.

Edoardo Cagli

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