Assedio alla cittadella occidentale

Nei grandi assedi della storia, compresi gli ultimi due più importanti, Stalingrado e Leningrado nella Seconda guerra mondiale, l’arma della fame ha sempre giocato un ruolo pari se non superiore a quello delle armi impiegate. Spesso più che potenti cannoni o complesse macchine per portare uomini sulle mura avversarie, è stata l’interruzione dei rifornimenti alla città a dare il colpo decisivo per indurre gli abitanti ad arrendersi. Nel nostro secolo, forse un ruolo ancora maggiore che la mancanza di viveri lo giocano l’elettricità e il gas; in generale, l’elettricità, considerando che in molti Paesi – come la Francia – il gas per uso domestico è praticamente sconosciuto. Senza luce, non funziona più nulla. Né l’illuminazione né gli elettrodomestici, né, soprattutto, Internet. Senza elettricità si torna al Medioevo. Chi ha vissuto un blackout di qualche ora può capire cosa significa ritrovarsi al buio, senza possibilità di ricarica per i telefonini, appesi alla durata delle batterie per far funzionare una radiolina o un televisore da campeggio. In poche ore, la civiltà regredisce fino a rispolverare le candele e i piccioni viaggiatori per trasmettere le notizie.

Detto in sintesi, questo è il ricatto del gas, di cui la Russia di Putin sta facendo largo uso nel suo assedio (virtuale?) alla cittadella delle democrazie occidentali. La maggior parte delle centrali elettriche va a gas, perfino quelle poche francesi, visto che la quasi totalità di quelle nucleari sono ferme per manutenzione. È quindi il momento giusto per far saltare i nervi agli Occidentali assediati. Il prezzo del gas come di altre materie prime era già aumentato a fine 2021, ben prima che iniziasse la guerra in Ucraina. Dopo il 24 febbraio di quest’anno, il prezzo è letteralmente esploso (+ 1.100 per cento in un anno, dicasi dieci volte quello del 2021), e non accenna a scendere, proprio come la guerra non accenna a finire. Come può resistere un’azienda qualsiasi a una bolletta della luce o del gas che aumenta in queste proporzioni? Quanto durerà? E soprattutto, la domanda che tutti gli esperti di geopolitica si pongono è: chi cederà per primo tra i Paesi europei, posto che USA e altri extraeuropei come il Giappone sono quasi autosufficienti e non si sono messi da soli nel cul-de-sac della dipendenza energetica dal gas russo come noi?

Incrociamo questa domanda con la visione imperialista russa del mondo, con quella forma di assedio che Putin ha iniziato da qualche anno. Dove si può più agevolmente trovare un varco per entrare nella cittadella occidentale? Quale Paese sarà più disponibile, magari perché prossimo a elezioni generali con buone possibilità di un cambio di governo e quindi di rotta? Chi sarà più propenso a disertare il presidio delle mura del castello o addirittura ad aprire le porte al nemico senza più combattere? Quale sarà il Paese i cui abitanti, stanchi di privazioni e razionamenti, riduzioni della temperatura delle case, strette monetarie, e altre forme di austerity, dopo due anni di pandemia e restrizioni di ogni tipo, saranno pronti ad arrendersi?

Francia e Germania, per non parlare del Regno Unito, hanno già nuovi governi dopo elezioni in condizioni critiche, ma in qualche modo hanno ristabilito una solidarietà “atlantica” e una formale unità nella UE (per chi c’è). L’Italia, invece, sta per andare a elezioni anticipate, con una prospettiva più che probabile di un nuovo governo, completamente diverso dal precedente. Un’occasione unica, per Putin, che sta per avverarsi. Ancora qualche aumento del prezzo del gas, ancora qualche minaccia di austerity o di restrizioni di bilancio da parte della UE, e il nuovo governo della Destra potrebbe trovare la soluzione a tutti i nostri problemi: basta sanzioni, basta sostegno agli ucraini in una guerra senza speranza, basta accapigliarsi tra noi per trovare alternative (impossibili nel breve periodo) al gas!

Ritrovata l’amicizia con la Russia, e magari mandata a quel paese la solidarietà europea (meglio l’Europa delle Nazioni!), le porte della cittadella sono spalancate. Con lo sgretolamento della UE e la rottura della solidarietà atlantica, il principale obiettivo dell’Impero Russo si sarà realizzato senza sparare un colpo con armi convenzionali. A quel punto, il prezzo del gas, che scorrerà in abbondanza, crollerà vertiginosamente. E potremo finalmente inaugurare un “nuovo miracolo italiano” (copyright B.,1994).

di Raffaele Raja

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