L’onda degli Edgerunners

Il nome Cyberpunk Edgerunners non dirà nulla a chi ha più di 40 anni, mentre ci racconta molto dell’immaginario collettivo ove si immergono quei giovani, generazione Z e millennials in testa, il cui voto avrebbe potuto cambiare l’esito delle elezioni. Giovanissimi infatti, sono anche i protagonisti dell’anime realizzato da CD Projekt e Netflix, David e Lucy, i quali vivono in un mondo distopico dove impianti cibernetici, violenza, sesso e immunosoppressori si mescolano tra di loro in una formula alchemica che consente a chi è nato senza angeli in paradiso di poter scalare la piramide sociale di Night City. Una città dove non ci si può fidare di nessuno, dilaniata dalla guerra tra due corporazioni impegnate nel mantenere i privilegi delle élite a suon di innovazioni tecnologiche. Ed qui che il protagonista, David, nato povero e sostenuto unicamente dall’affetto della madre, incontrerà Lucy, una net-runner dal passato oscuro, che lo trascinerà in una serie di eventi che porrà entrambi di fronte ai propri demoni ed illusioni. David scoprirà di non aver alcun sogno davvero suo e compenserà le proprie fragilità interiori con continue alterazioni fisiche e psichiche, mentre Lucy scivolerà in una spirale alimentata da due sentimenti tra loro affini, per intensità, e allo stesso tempo contrastanti, come lo sono amore e vendetta. Ed entrambi capiranno, forse troppo tardi, che nella vita c’è qualcosa di più per cui vale la pena vivere ed è l’amore e ciò che si è disposti a sacrificare per esso: che è poi l’unico modo per abbandonare la morsa dei traumi del passato. Non sono quindi i soldi, né la gratificazione narcisistica per l’essere speciali a determinare il climax dell’intero racconto e dare un senso a uno storyworld caotico e violento; e tale intuizione, già di per sé, ci aiuta a capire perché il 40% di giovani può aver disertato le urne. Ragazzi e ragazze disillusi da una politica che pontifica un futuro immaginifico mentre rinnega un presente costellato di frustrazioni, di disuguaglianze e di cecità, oggi accentuata da un Parlamento composto perlopiù di cinquantenni. Dopo tutto perché votare sapendo già che quel gioco chiamato società è costruito per escludere a priori proprio i giocatori più giovani e svantaggiati? Meglio vivere l’unico aspetto della vita che sfugge alla politica spicciola, ovvero l’amore e i sentimenti che ci muovono. Ancora sicuri che Night City sia solo una finzione partorita da Netflix?

di Claudio Dolci

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