“Una via Europea per il rilancio della Lombardia”

Ciao Carmine, grazie par questa chiacchierata. Ecco una chiacchierata e non un’intervista! Sei alla tua seconda consiliatura al comune di Milano, ricopri varie cariche ma partirei dal Cilento, dove sei nato.

Sono nato nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni dove ho vissuto fino a 19 anni, prima a Laurino poi a Vallo della Lucania. 

Col mio territorio d’origine conservo un legame forte, intimo. Ci vivono i miei genitori, mio fratello, tanti amici e parenti che rappresentano le mie radici alle quali sono saldamente legato e collegato.

Per molti anni durante l’estate ho organizzato proprio a Laurino una summer school in cui “costringevo” politici autorevoli, provenienti da tutta Italia, a trascorrere 3 giorni in mezzo ai monti dell’entroterra cilentano, per discutere di economia, unione europea, politiche territoriali, fondi europei e sviluppo, insieme a tanti giovani.

Pensavo che alla politica facesse bene andare nella periferia più irraggiungibile per testimoniare attenzione, impegno e speranza anche nei luoghi più remoti ma affascinanti e ricchi di potenzialità inespresse. 

Mi sono successivamente fermato nel capoluogo lombardo per motivi di lavoro. È un destino che accomuna tanti ragazzi provenienti dal mio territorio e purtroppo l’esodo verso la metropoli lombarda è un fenomeno crescente. 

In particolare, cosa ti ha portato a Milano?

Mi sono trasferito a Milano per studiare e laurearmi in economia alla Bocconi e poi specializzarmi presso la Scuola di Direzione Aziendale (SDA) della Bocconi. 

Mi sono poi specializzato nella programmazione e nella gestione dei fondi europei e nelle politiche di sviluppo dell’Unione europea.

La tua passione! Presiedi, fra i vari incarichi, il Dipartimento Europa dell’Anci: di cosa si tratta?

Si sono stato eletto nel 2016 e nel 2021 nel consiglio comunale di Milano dove presiedo la Commissione consiliare “Fondi europei e PNRR” e dal 2019 presiedo anche il Dipartimento Europa di ANCI in Lombardia.

ANCI è l’associazione nazionale dei comuni italiani e il Dipartimento Europa segue i temi a me cari: fondi europei, politiche di sviluppo dell’Unione europea, rapporti con le istituzioni di Bruxelles.

Proprio in veste di presidente di questo Dipartimento ho partecipato attivamente ai negoziati tra Anci e Regione Lombardia per la programmazione dei fondi europei destinati alle aree urbane, Milano compresa, del periodo 2021-2027. 

È un ruolo compatibile con la carica di consigliere regionale? Se lo è cosa potrai dare in più, come presidente del Dipartimento, alla regione Lombardia una volta eletto?

Il ruolo che attualmente ricopro non è compatibile con la eventuale carica di consigliere regionale ma in questi anni ho avuto la possibilità di cimentarmi concretamente con la programmazione europea regionale su cui avevo pubblicato alcuni libri negli anni passati. Insomma, dopo la teoria ho avuto la possibilità di sperimentare sul campo e di fare esperienza sulle cose che maggiormente mi stanno a cuore. 

Dal 2020 sono anche membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles che mi permette di guardare questi temi anche da un’altra prospettiva, che mi aiuterebbe molto nel caso della mia elezione a consigliere regionale.

Il sindaco Sala, ex Direttore Generale del comune di Milano con Letizia Moratti sindaco, che da Letizia Moratti è stato nominato Commissario per l’Expo, ottenendone un immenso successo per la città, secondo te come vive questa sorta di “ostracismo” della sinistra per la Moratti? La “sinistra” non sta perdendo l’occasione di cambiare finalmente in regione?

Francamente non ho idea di come il sindaco Sala stia vivendo questa vicenda. Quanto a me credo che l’esito finale di questa campagna elettorale dipenderà molto da quanto l’offerta politica centrista riuscirà a erodere consenso a destra piuttosto che a sinistra. La tri polarizzazione può in potenza rimescolare molto le carte ma soltanto il 13 febbraio sapremo in che modo e con quale esito. Ci sono opinioni e segnali discordanti.

Puoi dirmi in una frase perché hai lasciato il PD e sei entrato in Azione?

La causa sono ancora i fondi europei e il PNRR, scherzo naturalmente ma non troppo. Premetto che provengo da una tradizione familiare democristiana transitata poi nel Partito Popolare Italiano, nella Margherita fino al Pd. La direzione poco chiara del Partito Democratico, l’estrema “correntizzazione” legata alla costante mortificazione di amministratori locali “non allineati” rispetto a qualche filiera, e altre questioni non mi entusiasmavano da tempo. Sono stati però i fondi europei e il Pnrr, oltre alla costruzione di una nuova prospettiva europea, a convincermi ad abbracciare uno spazio politico in cui ho trovato grande attenzione per i miei interessi e le mie proposte. Con Mariastella Gelmini, Ministro del governo Draghi, ho continuamente e costantemente interloquito rispetto al Pnrr. La prima volta che ho incontrato Carlo Calenda abbiamo dedicato quasi tutto il tempo disponibile ai fondi europei e al Pnrr. Una nuova via europea mi entusiasma molto e la coltiviamo da anni. E anche se è molto difficile da realizzare oggi diventa possibile. E potrei continuare con molti altri esempi.

Grazie ed in bocca al lupo Carmine!

di Edoardo Cagli

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